Coop Girasole

STORIA

Girasole è una Cooperativa Sociale di tipo A e B che si è costituita a Cava de' Tirreni (SA) per iniziativa dell'Amministrazione Comunale, a seguito del progetto "P.A.S.S." che, in riferimento alle Norme in materia di Promozione dell'Occupazione previste all'articolo 26 "Interventi a favore di giovani inoccupati nel Mezzogiorno" della legge 196 del 24/06/97, noto come "Pacchetto TREU", prevedeva un piano straordinario di Lavori di Pubblica Utilità per i giovani tra i 21 e i 32 anni, iscritti al collocamento da 30 mesi e per un sostegno di 12 mesi.
I soci lavoratori e i dipendenti, attraverso la gestione in forma associata dei servizi e con la prestazione della propria attività lavorativa, tendono a perseguire continuità di occupazione e buone condizioni economiche, sociali e professionali.
Tra gli obiettivi espressi nella propria mission, Girasole si propone di perseguire l'interesse generale della comunità, la promozione umana e l'integrazione dei cittadini, attraverso la gestione di servizi socio-assistenziali, socio-sanitari, educativi e culturali.
La Cooperativa assume e fa esplicito riferimento alle direttive dell'Unione Europea in materia alla legislazione nazionale e regionale corrente e vigente, alla L. 328/2000 e successive modifiche, alla pianificazione degli interventi e delle politiche sociali emanati ed attuati dagli organi ed istituzioni competenti, dai Piani SocioSanitari, dagli Ambiti e dai Piani Sociali Territoriali. Si propone quindi di:
" promuovere l'esercizio dei diritti civili fondamentali;
" attivare processi di sviluppo di un'economia sociale capace di contribuire al miglioramento dell'ambiente economico, sociale e culturale dei territori e delle comunità locali e promuovere la cultura della legalità;
" rispondere ai bisogni delle persone in difficoltà e delle loro famiglie (disabili, sofferenti psichici, anziani, tossicodipendenti, minori, donne in difficoltà) ponendo particolare attenzione alle problematiche dell'emarginazione e ai processi di esclusione sociale tenendo conto del loro benessere indipendentemente dalla loro condizione, dal loro credo ideologico e religioso, dal loro censo, dalla loro appartenenza di genene e dai loro gusti sessuali attraverso azioni di accoglienza, di educazione, di riabilitazione, di integrazione e di socializzazione. Tali servizi sono volti ad impedire l'istituzionalizzarsi di meccanismi di esclusione e di sofferenza sociale. Le attività sono integrate con i piani socio sanitari attuati dalla Regione, dalle ASL e dai Comuni.